martedì 6 novembre 2007

morti

i morti, è opportuno ricordarli.

nils liedholm. mio padre e mio nonno l’avevano anche visto giocare. l’avranno detto in tanti, e avranno fatto bene: un signore.

roberto bortoluzzi. mi ricorda quello che ricorda a tutti. cioè quando ero bambino e mio padre, quando tornavamo in macchina dalle nostre gite domenicali, sentiva alla radio i secondi tempi delle partite.

enzo biagi. una persona squallida. un pessimo giornalista. servo dei padroni per tutta la vita. ha mangiato nel piatto della fiat per quarant’anni mentre biascicava sull’indipendenza della professione (un po’ quello che fa oggi furio colombo).
i suoi articoli non valgono niente. i suoi reportage fanno schifo. le sue apparizioni in video (mi piace ricordare il suo duetto con benigni) quanto di peggio la rai potesse ammannire. i suoi libri puzzano di merda. dopo aver visto il ritorno suo, di santoro e di luttazzi mi convinco dell’opportunità dell’editto bulgaro.
aggressivo e cattivo sotto le spoglie della mitezza e della amabilità.
ripetitivo, ipocrita, falso, bugiardo, venduto, ignorante.
non vedo l’ora di sentire cosa dirà di lui il suo degno epigono, fabio fazio, altro essere spregevole e pericoloso.

3 commenti:

lobotomica ha detto...

negli ultimi post esageri col turpiloquio. comunque, a parte le esagerazioni e l'editto bulgaro, sono d'accordo con l'analisi della figura di biagi.

SiG ha detto...

Io dico che certe volte vale la pena tracannare alla goccia un paio di bicchierini di Montenegro, prima di mettersi a scrivere qualsiasi puttanata.

A presto,
Simone.

Anonimo ha detto...

uh. forse gli è che ne ho tracannati troppi :)