venerdì 24 ottobre 2008

cavallacci

anche a me piace dicotomizzare, verbo caro a roberto vacca.

il mondo si può sempre dividere in due macrocategorie.
chi mangia carne e chi no, chi va a letto con le mutande sotto il pigiama e chi no, chi si lava il sedere dopo aver fatto la cacca e chi no, chi ascolta dischi di ligabue e chi no, e così via.

le mie preferite sono:
- chi mi rompe i coglioni e chi no
- chi ha le tette e chi no
- chi capisce le cose e chi no
- buoni e cattivi

si potrebbe dire che esiste anche la categoria di quelli che vanno al cinema perché vogliono trovare un mondo che non c'è, e di quelli che invece no.
la stessa cosa accade con la letteratura.
prendiamo, per esempio, il libro all the pretty horses, di cormac mc carthy, tradotto in italia con il titolo cavalli selvaggi, certo più intrigante di tutti i cavallucci.
il libro racconta la storia di un ragazzino di 17 anni che dopo la morte del nonno e la separazione dei genitori va a cercare il suo destino.
ebbene, questo ragazzino, nel volgere di pochi mesi compie le seguenti attività:

- scappa di casa col suo cavallo e vive nel deserto, nutrendosi di bestie ammazzate là per là
- doma, con suo cugino, sedici cavalli selvaggi in quattro giorni
- si fa assumere da un haciendado come acchiappatore e domatore
- discute a muso duro con cowboy di lungo corso, proprietari terrieri, carcerieri, vecchie signore e negozianti
- conosce la figlia del fattore, bellissima e inarrivabile, di cui si innamora perdutamente. fa l'amore con lei per dieci notti di seguito
- finisce in galera ingiustamente con l'accusa di furto di cavalli
- assiste impassibile all'omicidio di un tredicenne
- finisce nuovamente in galera
- prende un sacco di botte per giorni e giorni dagli aguzzini e dai carcerati, ma non parla
- uccide un uomo a coltellate
- esce di galera grazie ai soldi della zia della sua bella, che paga purché lui non la veda più
- attraversa il messico a piedi, a cavallo, in autostop
- torna da lei. si dicono che non possono stare insieme. lui l'accompagna alla stazione e la guarda uscire dalla sua vita per sempre, impassibile
- compra una pistola e minaccia un capitano di polizia di ridargli il cavallo che gli è stato ingiustamente sottratto. sequestra il capitano e lo ammanetta. recupera il suo e altri tre cavalli, sempre portandosi dietro l'ostaggio
- inseguito, si trova coinvolto in una sparatoria. viene ferito alla gamba.
- altra sparatoria
- per cauterizzare la ferita, mette la canna della pistola nel fuoco ardente e quindi, una volta incandescente, se la infila nella coscia, da parte a parte. poi versa l'acqua sulla ferita e quindi tranquillizza il cavallo, che aveva sentito raspare per terra
- viene minacciato dal capitano-ostaggio che aveva approfittato del momento di relativa difficoltà del protagonista per impossessarsi di un fucile. disarma prontamente l'ostaggio. il capitano ha una spalla lussata.
- infilando il piede sotto l'ascella del capitano, con abile mossa rotatoria gli rimette a posto l'articolazione.
- consegna il capitano ai messicani e prosegue alla volta del texas, sempre a cavallo.
- si presenta allo sceriffo della contea e racconta al giudice tutta la storia
- torna al paese. ritrova il cugino, al quale riconsegna il legittimo cavallo. gli dicono che suo padre è morto.
"l'avevo immaginato".

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