giovedì 20 novembre 2008

luciano bianciardi

se è vero che tutto è già stato scritto, in qualche tempo e in qualche luogo, è altrettanto vero che io, come tutti, sono già esistito, o esisterò.

se siamo attenti, e se anche il destino è diligente, prima della fine possiamo avere l'avventura di imbatterci in noi stessi.

forse io sono luciano bianciardi, in una versione sfortunata, meno buona.

bianciardi non è lo scrittore che vorrei essere, naturalmente.
vorrei essere uno scrittore come nabokov: un altero, algido entomologo. un russo coltissimo che parla tre lingue e passeggia col retino sulle montagne svizzere.

invece chi mi tocca? lui.
alto, grosso, violoncellista, toscano, gran fumatore, tremendo bevitore, calciatore, scopatore.
un uomo incazzato, incazzato nero. ossessionato. uno storico, un filologo, un uomo deluso, stanco, che perde ogni speranza (nel 1969), che si lascia andare.

io ti leggo, e ti vedo migliore.
e allora penso che è per questo che hai scritto, forse. per tutti i piccoli bianciardi.

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