lunedì 16 febbraio 2009

la separazione del maschio

non conoscevo francesco piccolo finché il mio amico balda non mi ha regalato, giovedì, il suo ultimo libro, che ho letto tra milano e roma.
fino a pochi minuti fa non sapevo nemmeno, mea culpa, che l'autore è anche sceneggiatore. vedo la sua firma apparire in calce ad alcuni lavori che reputo di non grande valore.

la separazione del maschio è un libro per maschi.
mi sono fatto delle risate, ho apprezzato moltissimo la citazione dei quel capolavoro che è the weather man, mi ci sono inevitabilmente ritrovato, da padre separato sofferente quale sono.

a noi maschi sciovinisti col pensiero rivolto alla bernarda non può non piacere un libro del genere, sebbene non sia che l'ultimo di una lunga serie.

ad ogni modo, non siamo in presenza di un grande romanzo. vi sono intuizioni geniali, ma resta senso di qualcosa che non si eleva al di sopra dei pensieri di un uomo comune durante una pausa pranzo o tra una fermata e l'altra del tram.
un paio di pagine di troppo (la descrizione dell'incontro a tre) e la tecnica del montaggio alternato, che sembra dettata da motivazioni editoriali, non contribuiscono a migliorarlo.

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