sabato 28 marzo 2009

il maestro /2

mentre scrivo, la rai uno trasmette un concerto del Maestro dall'auditorium di roma.
con tanto di orchestra, ospiti a sorpresa, tenori, trottolino e lino banfi.

ecco, l'orchestra. ma dico, uno si cucca dieci anni di conservatorio per poi andare a suonare le canzoni del maestro? per questi musicisti confesso di provare un sentimento a metà tra la pietà e il disprezzo.

me lo sono sciroppato per un po' senza grandi slanci, poi, improvvisamente, l'ho capito, il maestro.
il Maestro possiede la caratteristica principale dell'uomo di successo.
è un uomo dalla splendida, inarrivabile, disarmante mediocrità.

e poi è un uomo senza vergogna.
se da un lato egli è davvero convinto del suo talento di autore, cantante, musicista; se è davvero convinto del compiacimento del pubblico, da un altro la sua enfietà è buona perché magnificamente inconsapevole.

il Maestro è uno che non ha paura di nessuno. non ha paura di nessun palcoscenico, di nessun pubblico, di nessun appuntamento. non ha paura di essere stonato, ridicolo, assurdo. non ha paura di se stesso. non ha paura di essere una parodia vivente. non ha paura di esibirsi davanti a grandi e piccini, giovani e vecchi, piazze e teatri. un uomo universale. un uomo totale.

alla fine, non si può non amarlo.

5 commenti:

W.B. ha detto...

Tutto perfetto. Non parliamo poi di "enfietà", una vera perla. Stavo pensando: tutto quello che hai scritto sul Maestro è applicabile anche al Pippo caffè Palombini Baudo, con la differenza che quest'ultimo è consapevole della sua mediocrità. Come si può per questo non odiarlo?

Anonimo ha detto...

ogni uomo ucciso nel corso dei secoli fu ucciso per cio' che rappresentato', non per cio che fu.
se ogni conflitto si fosse basato sull'essere e non sul rappresentare, la storia intera si ridurrebbe ad un lungo girotondo.
ritengo che le famose -cellule specchio-, quelle responsabili della capacita' di immedesimarci nel prossimo e patire nel danneggiare l'altro, quelle che dal punto di vista evoluzionista permisero ai membri di un gruppo di non scannarsi a vicenda per massimizzare le possibilita' di sopravvivenza del gruppo stesso attraverso il mutuo sostegno, abbiano terminato la loro misisone. OGGI non sopprimere il Maestro o chiunque con la propria sopravvivenza pregiudichi la sopravvivenza del gruppo e' irrazionale e insensato. l'Etica e' frusta e travisata nel suo aspetto piu' FUNZIONALE...

Dominicus

W.B. ha detto...

A parte i due errori di battitura, dovuti al furore mistico, approvo in toto e apprezzo soprattutto la scelta del lemma 'sopprimere', in luogo del meno appropriato 'uccidere'.

meshtre ha detto...

ma perchè volete farmi fuoro?
certo, sono mediocre ed enfio, rappresento l'uomo normale certo di essere unico, ma comunque tanti mi amano e mi vogliono bene. anche loro nel forno crematorio che tutto cancella senza rimorso di coscienza?
la parola. per piacere, all'anonimo che tempo fa vantò una collezione innumerevole di capolavori del maeshtro e al quale vorrei dedicare un sonetto:
"ti guardaiii mentre tu ammiccastiii,
ti lasciaiii mentre tutto sudastiii
ora vaiii e proponi il mio caaaaaantoooo
peche saiii che puoi fartene un vaaaantoooo..."

pim ha detto...

non so se sia stata l'estinzione delle cellule specchio, ovvero l'incapacità a reggere il contratto sociale nell'accezione hobbesiana.
di fatto, oggi è uomo lupo dell'uomo.
ciò che, ove significhi un passo necessario per il ritorno all'età rurale, è bene.
a noi il destino ha concesso il maestro.
ai nostri figli il taglio delle teste
l'età dell'oro se la godranno i figli dei nostri figli.