mercoledì 19 ottobre 2011

versioni

I

non posso sapere com’è la tua notte.
la notte più buia è arancione
in fondo al nero, dietro il nero

senti picchiare dentro le orecchie, e nei denti.
picchiano, pestano i pensieri, del cervello e dello stomaco, e delle gambe.
picchia, martella il sangue, il cuore, i nervi.

la notte è fatta di finestre e di lenzuola
di finestre sorde e di lenzuola ostili

la notte è bello avere la febbre
è fatta per le febbri, la notte
con la febbre si perde il tempo
è vivere fuori dal tempo
in quei sonni di veglia, in quel sudare inconscio
quando incontri i tuoi mostri


II

il vicino di casa tira lo sciacquone, una moto passa sulla strada.
i muri fanno rumore, i tubi, i mobili. niente è fermo, si muove tutto. una specie di tremolio perpetuo, impercettibile, che tocca tutte le cose. la terribile consapevolezza del divenire.

tendi le orecchie, ma è il sangue che si fa sentire
oppure vorresti non sentire niente, ma il tuo corpo urla dentro di te.

morire di sonno e non riuscire a dormire
e gli occhi, aperti o chiusi, fa lo stesso
tanto non c’è posizione che vada bene.

come un drogato, sai già cosa succederà

finché vedi l’arancione fuori dalla finestra
- il colore dell’alba quando non ci può essere alba -
e ti smarrisci

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