mercoledì 2 novembre 2011

estratti/2

ieri sera ero all’aeroporto, seduto in macchina a fumare, e mi è passata accanto una ragazza, anzi due. una aveva un bel culo, l’altra era più alta e portava gli stivali.
come sarebbe.
sarebbe che poi mi capiterebbe, magari, di doverla spogliare, o di vederla mentre si spoglia, e vederla togliersi gli stivali e le calze, e prima o poi di vederle i piedi.
dovrei sentire il suo odore, l’odore della sua pelle, dei suoi capelli, del suo ventre.
mi toccherebbe di doverle dimostrare quanto sono eccitato e contento di essere lì con lei, proprio con lei, dovrei essere calmo e virile come un amatore consumato, sicuro di me, di quello che sto facendo, di quello che stanno facendo le mie mani e il resto di me, sicuro di come e di dove la sto toccando, e allo stesso tempo anche impetuoso, forse un po’ violento, appena appena, quanto basta, oppure delicato, leggero come un’arietta maggiolina. dovrei fare scorrere la mia lingua sul suo corpo, sul collo magari, dietro le orecchie, sull’ombelico, sulla schiena, e poi dovrei anche baciarla non solo sulla bocca.
mi toccherebbe di assistere alla visione di me stesso che compie gesti, dice parole, si muove.
dovrei concentrarmi e lasciarmi andare, distendermi e preoccuparmi.
e poi dovrei rivestirmi.

oggi è il giorno della commemorazione dei defunti.
che cos’è la morte?
quanti esseri viventi muoiono mentre scrivo queste parole?
muoio. sono morto. morirò. morirei.

se mi abbono, posso vincere il nuovo iPad2.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

L'esperienza della morte ci è negata.
Pur immaginando che esiste non ne avremo mai la certezza.

Immaginare per immaginare io me le sarei fatte tutte e due.

Per tutto questo l'IPad2 non è necessario.

Si tu vales bene est.

pim ha detto...

forse non sono stato chiaro: una nausea basta e avanza.

naturaliter, optime.