martedì 24 aprile 2012

la dentona, la vecchia, la moglie di A.P., l'aquilotto e borrellino

la dentona la chiamiamo così perché ha i denti grossi e sporgenti. è brutta anche nel resto, e pure senza tette. è alta e sgraziata, e non molto simpatica, almeno col pubblico. però a U. le dentone piacciono. secondo me c'è questa commistione paura - desiderio di evirazione. è nota la mitologia della mandibola.
la vecchia deve il suo soprannome all'età. in realtà non è poi tanto vecchia, cioè avrà un sessant'anni, ma è molto più vecchia dei suoi colleghi. per quello è la vecchia. più o meno, forse per anzianità nel grado, comanda lei l'ufficio. è gentile, come può essere gentile una signora di sessant'anni che fa lo stesso lavoro da 40 chiusa in un ufficio.
la moglie di A.P. (che è un nostro amico e quindi ne scriviamo solo le iniziali) in realtà non lo è. le somiglia molto però. almeno secondo me, perché U. non l'ha mai vista, la vera moglie. è una che porta a casa lo stipendio senza grandi slanci, il classico impiegato comunale, placidamente intorpidito dalla burocrazia, un sonnambulo del cartellino. l'ironia le fa discretamente difetto.
l'aquilotto dovrebbe avere un altro soprannome perché ha sì un naso un po' a becco, ma non così tanto. è una figura a metà: un po' vicaria della vecchia (anche se dovrebbe essere solo la terza, in ordine gerarchico, ma si vede che è ambiziosa), un po' fuggevole. le piace far rispettare il silenzio all'interno della biblioteca. ciò tuttavia non basta a far destare curiosità antropologiche.
e infine borrellino, che di borrellino ha i baffi, la magrezza e basta. è abbastanza simpatico, ogni tanto si prova a sorridere. è diligente e ordinato. non ha ancora sentito che U. quando lo saluta lo chiama borrellino.

ogni tanto andiamo a trovarli. U. penetra nella quiete del locale con fredda virilità. sceglie cosa deve prendere o restituire. io lo accompagno e basta. non prendo e non restituisco niente, anche perché non ho nemmeno la tessera. a volte, per rompere un po' i coglioni a tutti e mostrare la mia personalità, gli do consigli a voce alta, magari canto o recito memorabili battute. spesso U. mi risponde.
una volta, mentre stavamo uscendo, sono stato abbordato da un negro che ha riconosciuto nel mio volto tratti giudei.  

1 commento:

W.B. ha detto...

Proprio oggi Doppiovubi ha inopinatamente scoperto il vero nome dello Pseudo-Borrellino: "Marcello".